Preghiera Mariana
Dio ha colmato Elisabetta della forza dello Spirito,
le ha inviato “la madre del suo Signore”, Dio è con lei,
con la sua casa, con suo marito servitore al tempio.
Anche lei, dunque, come te, Maria, esulta di gioia per i doni
di Dio e per ciò che Dio sta facendo al suo popolo,
per il momento della salvezza ormai vicino.
Il canto silenzioso di Elisabetta, detto nella casa di Zaccaria,
dà il tono al grido di Giovanni nel deserto
che inveisce contro la “razza di vipere” (Mt 3,7)
e dà il tono alla voce del nuovo Rabbì
che proclama le beatitudini (cfr Mt 5,1-11).
Forza e dolcezza si mescolano nel bene e nel male, lungo
i secoli in cui corre il cammino dell'uomo sulla terra.
Vestito di pelle di cammello, di parole segnate
dalla sofferenza, ma anche vestito della nudità
della croce, ai cui piedi si giocano a dadi la veste
del morente, il Magnificat porta dentro, sotto le vesti
intrise di sudore e sangue, l'annuncio della vita eterna
Ma l'annuncio, prima di diventare voce maschile,
sorge dalla voce di due donne che, abbracciandosi,
preparano tra loro il canto di saluto ai due figli
che stanno nascendo.
